dalla poetica del gesto alla violenza del verbo

Milano metropolitana tacchi alti

ti senti guardata
e volendo e non ti avvicini
fai finta che sei capitata a mio fianco, ma so che sei arrivata a me non a caso
i capelli si muovono sinuosi, anche senza volerlo, senza pretenderlo
si muovono come le piccole onde nelle acque ferme di un lago
movimenti semplici delicati, quasi impercettibili
sono dietro a te che faccio uno sforzo tremendo per non guardarti
noto che mi guardi dal riflesso del vetro
ti strofini contro di me e il vagone non e' cosi' pieno come per giustificarlo
anzi
quelli che mi guardano da lontano non riescono a occultare il fastidio di non trovarsi al mio posto
e io devo guardare da un'altra parte
i tuoi occhi cercano i miei nel riflesso

e soffio sopra il tuo orecchio
soave
nessun'altro lo nota
i capelli si muovono
vedo come tremi e muovi la testa
me lo ripaghi strofinandomi il sedere ancora

PLESSSHHHHHHHHHHHHH
stazione duomo
solo riesco a sussurrare...
te amo maldita perra

( v )

 

 

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