alla stazione il treno era pieno di tedeschi che guardavano con gli occhi sbarrati l'ufficiale italiano disarmato, con una lunga penna sul cappello, abbracciato a una donna alta, bellissima. molto abbracciato...
li ho fatto una delle tante vigliaccate che poi ho ripetutodurante la vita
al momento di salire sul treno Bobitza mi ha guardato e molto sottovoce mi ha detto:
"mi dai il tuo indirizzo in Italia?"
breve silenzio
poi: "non lo so. i miei genitori non sono più in città"
è rimasta li sola. senza neanche un indirizzo. mi aveva dato i suo affetto, tutto quello che aveva da dare, e io neanche un indirizzo
Ettore Sottsass
stratto del libro scritto da una persona che ammiro molto
mi era antipatico
la prima volta che seppi di lui ero all'università
sai, di quelle interviste dove un guru parla tanto di come devono essere le cose
ma poi avvicinandomi pian piano ho scoperto che era un genio, poi armato sempre del suo talento e di una umiltà rara nella gente alla quale uno come lui appartiene
ho trovato il libro e ho cominciato a sfogliarlo cosi per caso
senza volerlo ho letto la prima pagina, la seconda
e fin quando mi son resso conto ero assorto completamente
non è che leggo
sono uno che consuma tanta robaccia digitale
è raro che io tocchi un libro
ma il linguaggio di qs in particolare mi ha colpito
lui stesso avverte al lettore:
"avrai la sensazione di star parlando con un uomo nudo"
ed è così
spoglio, nudo, indifesso è li a raccontar la sua vita in un continuum di flashbacks che ti fanno sentir perso al bosco di alice, o forse a uno dei boschi delle montagne alpine vicine all'austria
mi era piaciuto tanto
tutto li
( v )
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